Modifiche al pnrr: taglio ai fondi dei piani urbani integrati e clausola di responsabilità

Modifiche al pnrr: taglio ai fondi dei piani urbani integrati e clausola di responsabilità

Il Governo aveva presentato a Bruxelles una proposta di modifica al PNRR, che includeva un taglio di 2,49 miliardi di euro ai finanziamenti destinati ai Piani Urbani Integrati. Ieri durante un incontro a Palazzo Chigi, è emerso che tali Piani potrebbero essere inclusi nel PNRR, ma a condizione che venga aggiunta una “clausola di responsabilità” in merito alle spese. Questa clausola, sarebbe inclusa in un nuovo decreto Recovery previsto per novembre. L’idea di base sarebbe quella di collegare i finanziamenti all’effettiva realizzazione dei progetti entro i tempi previsti dal Piano. In caso di ritardi, i fondi sarebbero stati ritirati, costringendo i soggetti responsabili a trovare altre fonti di finanziamento.

Secondo Gualtieri sono salvi i cinque piani integrati per le periferie di Roma (Tor Bella Monaca, Corviale e Santa Maria della Pietà, mentre i due della Città metropolitana riguardano rispettivamente interventi su 31 biblioteche e opere sui poli di inclusione per la disabilità negli impianti sportivi), che saranno finanziati con i fondi del Pnrr. «Noi sindaci ci siamo concentrati sui Piani urbani integrati (Pui, ndr) – spiega Gualtieri. Al netto di una diversità di interpretazione sullo stato di avanzamento dei progetti, abbiamo sottolineato che siamo in uno stato positivo, nel pieno rispetto di tutte le milestone.  «Parliamo complessivamente di cinque Pui importanti, impegnativi, che però stanno procedendo bene – sottolinea Gualtieri – Sono stati tutti aggiudicati e i cantieri apriranno tutti tra febbraio e aprile del 2024, a oggi il 60 per cento dei contratti è stato sottoscritto e il restante 30 per cento sarà sottoscritto entro il 31 ottobre».

La decisione del Governo di apportare questa modifica è stata influenzata dalle riserve espresse dai tecnici della Commissione europea. Tuttavia, non sono solo i Piani Urbani Integrati: la questione della giustizia è un altro aspetto critico, e rimangono incertezze riguardo al dossier sugli asili nido. Il lavoro sulla revisione del Pnrr è ancora in corso, mentre il tempo passa e cresce il rischio di non riuscire a implementare il Piano con successo. L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha avvertito che, se il 50% del Piano non verrà implementato, l’Italia potrebbe registrare una crescita economica ridotta del 1,5% entro il 2026.